PROVARE A GUARIRE (luglio-dicembre 2011)


(luglio- dicembre  2011)



Caro papà non ti ho dimenticato.
In questo tempo nuovo ho scoperto che la malattia mi ha portato ad essere soggetto: mentre parlavo del mio dolore per la tua morte è venuto un nuovo dolore e allora è come se ci fosse stata l'esigenza di riferirmi a me e parlare di tante cose insieme, di te, della mamma, della mia malattia, di persone ritrovate, di altre perse, di parlare della vita tutta insieme che per anni ti concede una pausa dai dolori Grandi e poi , quasi per gioco te li porta tutti insieme. non puoi scappare quando questo capita, non puoi sfuggire, paradossalmente puoi solo combattere, cercare di trovare le parole, cercare di trovare qualcuno che sia capace di sostenere con te questa fatica, cercare di comprendere come in questo mondo della malattia ci siano tante persone Belle, che riescono a vivere , nonostante tutto.
 Non volevo incontrarli all'inizio i loro occhi, non volevo essere tra loro ma poi li ho incontrati e ho capito.
Ho capito il loro coraggio, la loro voglia di vivere .
 Così ho trovato con loro il mio coraggio e la mia voglia di vivere e le paure sono diventate più piccole o meno forti, con loro papà. con loro che ogni giorno, come me, si vestono, camminano, provano ad ascoltare una canzone , a leggere un libro, provano ancora a sognare, a pensare al domani.
Poche persone hanno camminato con me in questo tempo del dolore papà e io ho imparato a riconoscerle ed a ad amarle.
Sono tornate persone lontane nel tempo non nel cuore ed io ho riconosciuto come qualche volta l'amore è solo posto tra parentisi nella nostra vita ma può tornare e questo mi è sembrato un dono bellissimo. 
La famiglia è lontana papà, si è persa per motivi diversi o forse solo perchè il dolore è stato troppo grande e non siamo riusciti a restare insieme. O forse perchè in fondo non abbiamo mai imparato a stare insieme. Non so,.Ci abbiamo provato ma ora ognuno è lontano dall'altro e questo è molto triste papà.
Faccio fatica a scriverlo ma le parole hanno bisogno di uscire e raccontare e ho imparato che non devo averne paura.
Ecco papà la strada del dolore ti dice chi davvero riesce a camminare con te. In modi diversi, nel mondo in cui è possibile avvicinarsi, ma tu lo senti se qualcuno sta camminando con te o se ha voltato strada .


La strada del dolore porta a nuovi incontri e a imparare da chi soffre il coraggio , la pazienza, la speranza.


         ciao papà



Piccoli passi  in avanti, non so come , non so perchè.
Forse perchè trovare le parole aiuta, forse perchè trovare una preghiera aiuta.
Piccoli passetti in avanti e il buio sembra meno buio.
Riesci a sentire l'affetto delle persone che ti sono vicino , attraverso piccoli gesti, soprattutto attraverso la loro possibilità di esserti vicino, nonostante la paura che appartiene a te, che appartiene a loro quando pensano a te ma anche a come la vita può cambiare all'improvviso.
Riesci a sentirti non più sopra le cose ma nelle cose e questa è una conquista molto grande.
Piccoli passetti in avanti e riesci a sentire anche la musica anche se ancora non riesci a cantare
Piccoli passetti in avanti anche perchè ci sei tu vicino a me


.








Tra le ultime cose prima di chiuduere la tua casa papà ho trovato un vecchio diario.
La prima pagina che iniziava era scritta il giorno del mio diociottesimo compleanno ed era triste, così la pagina successiva e poi ancora, tutte parlavano di una mancanza e di una incapacità a parlare alla persona a cui allora volevo bene dei miei bisogni, del mio dispiacere così grande...
Non sono riuscita a parlargli e questa distanza così grande, la mia , forse anche la sua, ha distrutto tutto ciò che c'era di bello, ha impedito ad un amore che voleva spiccare il volo di volare....
Ora questo diario lo metterò via per sempre...
Non mi ritrovo più in esso. ricordo bene il dolore , ricordo bene la persona a cui ho voluto così bene ma nel tempo sono riuscita a cambiare ad avvicinare quello che appariva così lontano e impossibile da raggiungere .
Ho superato la paura del maschile. ho superato la paura delle carezze. ho superato quella distanza così grande tra il sentire amore e manifestare amore, ho superato quella distanza così grande tra il maschile e il femminile.
Quante distanze papà da superare nella nostra vita. Tra il maschile e il femminile , tra il piccolo e il grande.
Ho superato anche la distanza tra il piccolo e il grande , o meglio la sto superando.
Ho imparato a vedere i confini non come delle linee nette ma delle linee di incontro tra le diversità
                                               I confini si attraversano non sono linee insormontabili
                                                           ce lo insegna la vita
                                                            ce lo dice l'amore



Rileggere il sogno e trovare la paura, non solo quella di oggi ma di me bambina e la tua paura papà legata all'operazione e al mio risveglio così tardivo.
Rileggere il sogno e vedere che è il femminile che riesce a restare sino alla fine con me.
Il femminile resta mentre il maschile scompare, eppure è così vicino al mio cuore.
Non sapere più dov'è, perchè non ritorna o aspetta e perchè accanto a sè c'è una bambina....
Forse perchè non è soltanto quella figura maschile ma sei anche tu papà, siamo io e te un 'altra volta, vicini e lontani.
Questa volta da lontano ho bisogno che tu mi sia vicino papà, che tu non abbia più paura o che tu sia più forte della paura.
E io la stessa paura devo attraversarla ,ma forse prima riconoscere il mio spazio e il tuo papà
e ritrovare in questo passaggio il coraggio della mamma
e non solo
la forza della speranza
lo spazio dell'amore





Un nuovo sogno,  e stavolta non immagini che parlano ma semplici parole; “ sei guarita", dicono.
Sognare di guarire ora che si è vicini al giro di boa.
Un bel sogno, diretto come quello dei bambini che  vicino al natale sognano il loro desiderio, papà natale che con la barba lunga porta loro il dono tanto atteso.
Allora come i bambini , anche io ho sognato, il mio desiderio ma non solo…
ho sognato la possibilità di farcela e scavalcare l’ultimo muro, quello un pochino più alto.

      Grazie a chi ha trovato un pò di tempo  e ha condiviso cone me questo  spazio
            Grazie a chi è rimasto vicino  a me
                        Grazie soprattutto a te, che mi hai fatto sorridere ( il sorriso-  sono certa-  aiuta a guarire).









Sono arrivata sino a qui
ma mi accorgo di essere così piccola e fragile
rispetto alle  mie paure

Oltre ci sei Tu

Non lasciarmi sola e quando tutto diventa troppo grande
prendimi per mano









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